
domenica 15 dicembre 2013
Un Abbraccio Sincero
Ritorno a rifugiarmi da te, caro Diario, cosa che succede quando i pensieri desiderano diventare parole scritte per avere l’illusione di parlare con qualcuno, visto che sono così riservata. Si avvicina il Natale e, ormai da un po’ di anni, assieme al mio compleanno, sono le feste più tristi che vivo. Sai che conduco una vita intensa di impegni ma che passo weekend solitari, eppure non mi sento mai sola….invece quando arriva lo step delle feste, mi invade una tristezza che sfocia, senza grandi ragioni, in pianti composti e nascosti da tutti, ma perenni. Una cosa che non ti ho mai raccontato e che ho lasciato scritto ai miei figli, è che sin da piccola mi sono appartenute situazioni che non ho mai compreso e che oggi reputo esperienze che mi hanno resa così forte. Allora era tutto così strano e seppure odi raccontarlo come un dramma, perché i capricci non mi appartengono, li ho vissuti come tale. Non ho compreso mai perché, fino a 7 anni, ero felice con una mia zia (Rita), vivendo in simbiosi con lei e, alla sua improvvisa morte, ho dovuto vivere con mia mamma (sorella di zia Rita) e papà che vedevo raramente. Non ho capito mai perché sbagliavo ogni cosa e le prendevo di santa ragione, per poi finire negli ospedali. Non ho mai capito cosa portava ira, nonostante il mio prodigarmi a comportarmi benissimo. Non ho mai capito perché io sbagliavo e gli altri fratelli no, ma ho capito che solo trovando una scappatoia per fuggire da quella situazione, sarebbe stata la strada giusta. E fu così che accettai la corte di un tipo e lo sposai dopo 6 mesi. Quanti errori ho fatto, ma quello più grave è stato sentirmi colpevole e disperdere la mia entità personale nell’oceano dell’indifferenza. Non mi sono mai amata ed ho sempre reputato improbabile che gli altri potessero amarmi. Infatti anche da quel rapporto ho ricevuto fendenti inaspettati, perché è vero che non ero innamorata ma è anche vero che avevo scelto la dedizione per farlo sentire importante e non è bastato a farlo ordire un piano diabolico sottraendomi tutto ciò che avevamo costruito, solo in nome di un’avidità che è ripugnante, come sentimento: i soldi….grande potere, quello che non avranno mai per me. Oggi vivo lasciando chiuso lo scrigno di questi segreti, ma qualcosa dentro prova ancora dolore. So che i miei compleanni non sono mai stati festeggiati da nessuno, perché oggi dovrei ritenerlo una festa? So che i Natali e le feste erano solo lo scopo altrui di farmi sgobbare, ordinando pranzi o cene luculliani, per parenti e amici, senza curarsi se io mi fossi seduta o no a quel tavolo. Come potrei amare queste feste? Ed ecco che la tristezza mi invade, non perché mi senta sfortunata, oggi sono davvero più serena, ma perché aprono dei varchi bui di ricordi e non riesco a superarli. Sai una cosa, diario? Non vi è nulla di patetico in tutto ciò perché non mi sento vittima, è successo e ne ho tratto insegnamento, ho scelto di essere il bene ma, c’è solo una cosa che desidererei: sentire un abbraccio sincero che sappia convincermi, come faceva zia Rita, che anche io possa sentirmi davvero amata…

venerdì 15 novembre 2013
Quanti ho deluso?
Ciao Diario, ogni tanto mi rifugio in questo posto per esprimere ciò che sento, ciò che provo. Oggi sono un po’ giù di tono, anche se nessuno se ne accorge: il sorriso lo indosso in ogni circostanza. Sai quanto sia contorta la mia anima, ma non sai cosa provoca. Sento tante catene che stringono con forza reprimendo ogni intento, ogni pensiero, ogni sguardo verso gli altri. La mia testa pensa che annullarmi è indice di libertà altrui…come se io fossi un fardello. Penso di liberare gli altri dalle mie paure, dai miei inspiegabili tormenti e ribalto le loro gentilezze con determinazione: sento le mani tese, ma io arretro, il mio unico desiderio è annullare ciò che vedono di bello in me, ciò che sentono di empatico, in me. E’ una ribellione perenne, un infliggersi delle condanne, espiare delle colpe, disintegrare ogni cellula vitale. Il risultato è che chiunque si avvicini al mio mondo sommerso, rimane deluso. Vorrei chiedere scusa a coloro che ho disilluso, a quelli amareggiati o scontenti di ciò che hanno scoperto, ma è meglio che si allontanino da queste urla disumane che, in verità, desidererebbero un aiuto, ma lasciano che il destino o un’anima più sensibile di altre, possa “udire” e prendere Stefania per mano, senza che me ne accorga.

lunedì 28 ottobre 2013
Stanca delle urla del mio Cuore...
Sono così stanca….Nessuno prova a “sentire” cosa urla il mio cuore o forse sono io a non saper “parlare” ma, come cerco di avvicinarmi ad un interesse, nonostante il terrore che dimora perennemente, scopro che mi sto sbagliando per l’ennesima volta. Succede che, per sbloccare le mie paure, intraprendono una strada fatta di ripicche o azioni strategiche, volte solo a farmi soffrire, come se lanciassero nell’oceano una persona che non sa nuotare…..è destinata ad annegare. E ogni volta scopro la differenza caratteriale che mi allontana da tutti, quella pecora nera solitaria, quel pulcino abbandonato alla bruttezza. Sento il respiro affannoso, sento che annaspo sott’acqua senza via d’uscita, sento un dolore fisico e un susseguirsi di dubbi con una sola domanda: Perché? Perché nessuno comprende che tutto mi ferisce, perché vengo rimproverata perennemente di non provarci ad avere una storia, perché utilizzano fendenti per colpirmi ripetutamente fino a farmi cadere nei meandri, stremata e sconfitta? E’ inutile….la tortuosità della mia anima è davvero senza speranza ed oggi ho bisogno di mettere la parola fine ai consigli di amici e parenti: non sarò mai capace di rifarmi una vita o non esiste quell’anima in grado di agire senza forzature, senza pretese e senza cattiverie….ma e un sogno e si sa, non si avverano mai..
sabato 31 agosto 2013
UN CUORE SOSPESO
2005/ 2013… Otto anni da quando la mia vita sentimentale ha avuto uno schianto terribile.
Penso che le rotture di un rapporto importante siano un lutto e come tale devono essere elaborate.
Otto anni, in cui ho lentamente ritrovato me stessa, equilibri perduti, tormenti assimilati e coraggio migliorato.
Però una paura di dimensioni enormi è rimasta e non so indicare il tempo che impiegherà ad andar via: quella d’amare.
Rimettermi in gioco è un labirinto dove non riesco a trovare via d’uscita…so che c’è ma non la vedo o non la voglio vedere.
Un paio di volte, in questo lungo percorso, è successo che i miei pensieri vacillassero ed ho provato a crederci, ma fortunatamente, senza che il cuore abbia avuto il tempo di mettersi in gioco, il fato ha rivelato l’inganno ed ho chiuso subito le porte dell’anima.
Questi otto anni sono stati un tempo sospeso, una sorta di limbo in cui ho racchiuso il mio cuore, decidendo di impegnarmi nel lavoro, negli interessi, nella progettualità e nelle amicizie che riempiono le mie ore, le mie giornate e la mia vita, da quell’anno in poi.
Sto bene con me stessa, sono solare, creativa, altruista e dinamica….per ora quel limbo sta ben nascosto perché, anche i pensieri d’un interesse verso qualcuno, provocano panico e, allora, non mi resta che aspettare che passi e vivermi giorno per giorno questa esistenza, senza alzare mai lo sguardo verso il futuro….

mercoledì 7 agosto 2013
GUARIRE L'ANIMA....
Forse qualcuna ha fiducia perché so ascoltare, forse mi ritiene forte e determinata per le mie azioni, forse vengo scelta per un’empatia incomprensibile che concede quel lasciarsi andare come un fiume in piena….non so, ma mi ritrovo a consolare anime in pena semplicemente rivelando come io sia uscita dalla medesima situazione.
Spesso i tormenti riguardano le storie finite in cui è così difficile rinascere.
Non taggherò nessuna ma questo post è semplicemente la mia esperienza di vita che, forse, potrebbe servire.
Quando anche io mi sono trovata a fare i conti col fallimento di un rapporto importante, ho conosciuto lo strazio di un dolore fisico che tale non è, ma fa così male.
Non sapevo da dove cominciare, cosa dire, cosa fare, so solo che quel lutto dovevo elaborarlo per me stessa, perché la negatività avrebbe travolto i pensieri e rischiavo di conoscere la depressione.
Poi, un giorno, ho preso un foglio ed ho tracciato una riga verticale al centro. A sinistra ho titolato “Ricordi Belli” a destra “Ricordi Brutti”.
Eravamo io e quel foglio e sapevo che avrei potuto confidare l’Anima, quei segreti incoffessabili che spesso non si dicono per Amore.
Si, avevo deciso di scrivere, non quello che avevo lasciato percepire, le parole non dette, i rimproveri mai fatti, le umiliazioni che lui non immaginava, ma ciò che avevo “sentito” sul serio, le dimensioni reali dei miei sentimenti, delle mie paure, delle mie delusioni.
Ho cercato di annotare i ricordi più impressi e di belli ce n’erano ma, quando ho cominciato a scrivere i più umilianti, quella lista cresceva, scrivevo di getto, tanto ero solo in compagnia della mia Anima, stavo tranquilla…. Ohhhh, quante parole mai dette, quanti disagi mai espressi….e la lista cresceva ancora.
Poi, ho smesso, mi ero stancata, per me ero stata esaustiva, bastava ciò che quell’inchiostro aveva impresso.
Prima di rileggere, ho preferito calmare quell’impeto di rabbia che dimorava in me…..poi ho cominciato a leggere: i ricordi belli mi hanno fatto sorridere e scaturito un malinconico rimpianto; i ricordi brutti…..ma quanti erano?
Ohhhhh…l’impeto mi aveva rabbuiato lo sguardo, non avevo idea di quanto fosse lunga quella lista!
Leggevo, mentre quell’acqua salata prodotta dagli occhi, scorreva senza fine.
E’ alla fine di quella lettura che ho deciso di rinascere, di ritrovarmi, di cominciare ad amarmi, di sapere cosa avrei desiderato per me, ma soprattutto cosa non avrei voluto mai più che accadesse!
Era cambiato il mio modo di vedere il passato e osservare quella lista lunghissima di ricordi brutti è stato il preludio di un nuovo inizio, quello che ho finalmente voluto, quello che avrei meritato.
Quel foglio l’ho portato nel portafogli, ripiegato, in modo da rileggerlo ogni qual volta il sorriso desiderava divenire pianto e l’ho buttato via, dopo ben 3 anni, quando ho sentito che non mi sarebbe servito più.
A tutti coloro che soffrono per Amore, uomini o donne che siano, consiglio di agire come me: non so se possa essere la strada giusta, ma so che ha funzionato facendo rinascere il sole che era sopito, nella mia Anima.

mercoledì 17 luglio 2013
CHISSà.....
Non è facile, perchè preclusa, ma ogni tanto impatto in qualche empatia che mi spiazza, che mi sconvolge i pensieri, che mi dice di provare a conoscerla: una crisi pazzesca, una dimensione simile alla follia. Eppure quella crisi la domo con forza, determinazione, forse ostinazione.....Un urlo dell'anima dice che deve essere così, che non si può rischiare, che ne devi aver terrore. Perchè? Cosa c'è di sbagliato nel concedersi una vita privata, una persona che potrebbe farti stare bene? Nulla....è che il baratro tra la consapevolezza di ricominciare a vivere e la follia di non farlo è profondo, troppo profondo. Quante volte la mia dignità e l'indole allegra nascondono la voglia di chiedere aiuto: ma una donna d'onore non lo mette in conto o vorrebbe che una magia facesse scoprire la verità sulla sua essenza, sulle sue paure. Potrò mai cambiare?.....Chissà....
sabato 22 giugno 2013
NON SO.....
I miei primi 50 anni e proprio non voglio ravvedermi su quelle peculiarità caratteriali che stanano la mia sensibilità. Troppo Cuore, troppo poco legata al commerciale, come se i rimborsi ledessero quella purezza di un'anima che ama donare senza riserve: perchè? Ci ragiono e non trovo risposte: perchè sono così? Non sono mai stata legata ai soldi, ma forse la situazione è peggiorata quando, chi mi stava accanto, ordiva appropriazioni di danaro facilmente sottraibili da colei che aveva riposto fiducia e non aveva mai desiderato avere nulla di disgiunto a livello economico. Quella sottrazione indebita, quel piano diabolico fatto da chi giurava amore, mi ha fatto troppo schifo.... E' tanto tempo che cerco di superare ma non riesco a ritrovare la giusta autostima per esistere, quindi lascio che gli affetti, i figli, il lavoro, sovrastino la vera Stefania perchè ancora non ha deciso di vivere. Sono una persona serena proprio perchè ho abbandonato l'anima privata e mi distraggo con tanti interessi, ma so che se riuscissi a pretendere un corrispettivo adeguato al mio operato professionale, potrei cominciare a viaggiare, dimensione mai vissuta, a dilettarmi nelle uscite, a regalarmi qualcosa. Conosco solo 2 termini: dedizione e professionalità che utilizzo per sopravvivere, solo che dovrei riuscire ad adoperarli per.....VIVERE
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