sabato 31 agosto 2013

UN CUORE SOSPESO

2005/ 2013… Otto anni da quando la mia vita sentimentale ha avuto uno schianto terribile. Penso che le rotture di un rapporto importante siano un lutto e come tale devono essere elaborate. Otto anni, in cui ho lentamente ritrovato me stessa, equilibri perduti, tormenti assimilati e coraggio migliorato. Però una paura di dimensioni enormi è rimasta e non so indicare il tempo che impiegherà ad andar via: quella d’amare. Rimettermi in gioco è un labirinto dove non riesco a trovare via d’uscita…so che c’è ma non la vedo o non la voglio vedere. Un paio di volte, in questo lungo percorso, è successo che i miei pensieri vacillassero ed ho provato a crederci, ma fortunatamente, senza che il cuore abbia avuto il tempo di mettersi in gioco, il fato ha rivelato l’inganno ed ho chiuso subito le porte dell’anima. Questi otto anni sono stati un tempo sospeso, una sorta di limbo in cui ho racchiuso il mio cuore, decidendo di impegnarmi nel lavoro, negli interessi, nella progettualità e nelle amicizie che riempiono le mie ore, le mie giornate e la mia vita, da quell’anno in poi. Sto bene con me stessa, sono solare, creativa, altruista e dinamica….per ora quel limbo sta ben nascosto perché, anche i pensieri d’un interesse verso qualcuno, provocano panico e, allora, non mi resta che aspettare che passi e vivermi giorno per giorno questa esistenza, senza alzare mai lo sguardo verso il futuro….

mercoledì 7 agosto 2013

GUARIRE L'ANIMA....

Forse qualcuna ha fiducia perché so ascoltare, forse mi ritiene forte e determinata per le mie azioni, forse vengo scelta per un’empatia incomprensibile che concede quel lasciarsi andare come un fiume in piena….non so, ma mi ritrovo a consolare anime in pena semplicemente rivelando come io sia uscita dalla medesima situazione. Spesso i tormenti riguardano le storie finite in cui è così difficile rinascere. Non taggherò nessuna ma questo post è semplicemente la mia esperienza di vita che, forse, potrebbe servire. Quando anche io mi sono trovata a fare i conti col fallimento di un rapporto importante, ho conosciuto lo strazio di un dolore fisico che tale non è, ma fa così male. Non sapevo da dove cominciare, cosa dire, cosa fare, so solo che quel lutto dovevo elaborarlo per me stessa, perché la negatività avrebbe travolto i pensieri e rischiavo di conoscere la depressione. Poi, un giorno, ho preso un foglio ed ho tracciato una riga verticale al centro. A sinistra ho titolato “Ricordi Belli” a destra “Ricordi Brutti”. Eravamo io e quel foglio e sapevo che avrei potuto confidare l’Anima, quei segreti incoffessabili che spesso non si dicono per Amore. Si, avevo deciso di scrivere, non quello che avevo lasciato percepire, le parole non dette, i rimproveri mai fatti, le umiliazioni che lui non immaginava, ma ciò che avevo “sentito” sul serio, le dimensioni reali dei miei sentimenti, delle mie paure, delle mie delusioni. Ho cercato di annotare i ricordi più impressi e di belli ce n’erano ma, quando ho cominciato a scrivere i più umilianti, quella lista cresceva, scrivevo di getto, tanto ero solo in compagnia della mia Anima, stavo tranquilla…. Ohhhh, quante parole mai dette, quanti disagi mai espressi….e la lista cresceva ancora. Poi, ho smesso, mi ero stancata, per me ero stata esaustiva, bastava ciò che quell’inchiostro aveva impresso. Prima di rileggere, ho preferito calmare quell’impeto di rabbia che dimorava in me…..poi ho cominciato a leggere: i ricordi belli mi hanno fatto sorridere e scaturito un malinconico rimpianto; i ricordi brutti…..ma quanti erano? Ohhhhh…l’impeto mi aveva rabbuiato lo sguardo, non avevo idea di quanto fosse lunga quella lista! Leggevo, mentre quell’acqua salata prodotta dagli occhi, scorreva senza fine. E’ alla fine di quella lettura che ho deciso di rinascere, di ritrovarmi, di cominciare ad amarmi, di sapere cosa avrei desiderato per me, ma soprattutto cosa non avrei voluto mai più che accadesse! Era cambiato il mio modo di vedere il passato e osservare quella lista lunghissima di ricordi brutti è stato il preludio di un nuovo inizio, quello che ho finalmente voluto, quello che avrei meritato. Quel foglio l’ho portato nel portafogli, ripiegato, in modo da rileggerlo ogni qual volta il sorriso desiderava divenire pianto e l’ho buttato via, dopo ben 3 anni, quando ho sentito che non mi sarebbe servito più. A tutti coloro che soffrono per Amore, uomini o donne che siano, consiglio di agire come me: non so se possa essere la strada giusta, ma so che ha funzionato facendo rinascere il sole che era sopito, nella mia Anima.