giovedì 10 settembre 2015

Mamma



Un altro choc ha invaso la mia vita e riesco a parlarne solo ora, dopo 5 mesi. Ormai conosci un po’ il mio carattere, solare ma sensibile alle tragedie, quindi ho i miei tempi per metabolizzare. Una storia che non ha senso ma la vita non concede sconti a nessuno mentre il destino decide la fine dei nostri giorni, senza preavviso. Ho perso mia Mamma…. La morte precedente di mia sorella l’aveva cambiata, d’altronde è innaturale per una Mamma perdere un figlio, poi le modalità dell’incidente erano state drammatiche e la voglia di vivere era immancabilmente diminuita. Fortuna che il mio carattere la teneva allegra e, seppur presa da mille impegni, ero la sua accompagnatrice ufficiale per ogni spesa o visita medica oppure per il cimitero che era diventato il posto dove desiderava andare tutti i mercoledì per coccolare la figlia, controllare fiori o che tutto fosse in ordine. Un mese prima della sua scomparsa mi chiese di prenotarle una visita da un cardiologo. Io, che sono una fatalista e poco incline a controlli o capricci, provai a scoraggiarla visto che non vi erano precedenti, poi, come al solito la assecondai perché era ingiusto sottovalutare la sua esigenza, seppur infondata. Fu così che andammo dal Professore: elettrocardiogramma perfetto e appuntamento per l’ecocardiogramma e successiva prova di sforzo, il tutto distanziato di una settimana per ogni esame. La prova di sforzo è stata fatta 8 giorni prima della catastrofe, con esito perfetto: aveva un cuore in ottime condizioni. Il 17 aprile, compleanno di Monica (mia sorella deceduta) cominciò a vomitare e mi chiamò. Un volto bianco e anche una dissenteria in atto, quindi pensai subito all’influenza ma lei disse: “oggi è il compleanno di Monica e non sto bene, chissà cosa vorrà dire”. Uscì un rimprovero perché spesso si suggestionava e considerava succedimenti collegati spesso alla figlia che le inviava segnali. Comunque, il mattino dopo la portammo dal medico per controllarla e anche perché aveva uno strano affanno. Le diagnosticò una bronchite con relativa cura. La sera l’affanno era cresciuto e mi telefonarono dicendo che Mamma si era voluta ricoverare. Nel primo consulto coi miei fratelli dissi parole memorabili “qualunque patologia sia, almeno sappiamo che col cuore sta benissimo!” Primo intervento con elettrocardiogramma negativo quindi la spostarono in medicina generale, poi come arrivò il riscontro degli enzimi cardiaci, di corsa in sala rianimazione. Era un infarto avvenuto 2 giorni prima, così violento che subito ci angosciarono con una frase che nessuno mai vorrebbe sentire “ non c’è nulla da fare, non possiamo salvarla in nessun modo”. Le ho parlato giusto pochi minuti mentre lei inconsapevole ribadiva che presto sarebbe ritornata a casa. Ho perso un pilastro della mia vita, una che mi leggeva nello sguardo e nella mente, l’unica che mi chiedeva “come stai” e l’unica che si rammaricava del mio destino: io l’ho sempre accettato ma lei avrebbe voluto il meglio. Mi manca e so che peggiorerà sempre, mentre sto provando a badare al mio Papà con cui ho avuto sin da piccola un rapporto tortuoso, ma il dovere di figlia è radicato in me e tutto si supererà, con la certezza però che nulla sarà come prima e che un’altra svolta sta facendo cambiare strada ai miei percorsi. Addio Mamma….non riuscirò mai a descrivere quanto dolore e rabbia posseggo ma so che sentirai l’intensità dell’Amore che provo per te…

lunedì 9 marzo 2015

Voglio essere una Libera Scelta



Forzatura…grande dimensione, quella ostinatamente repressiva, quella che ti chiude in una gabbia più buia di quella delle tue paure e insicurezze.
Desidero parlare di forzature esterne, fatte da conoscenti, amici o compagni; Quelle non riesco ad accettarle e superarle, anche se le subisco senza ribellione o repliche.
Mi feriscono tantissimo e, se nel rapporto di conoscenza sono riuscita a fare 3 passi in avanti, visto il mio riserbo, educazione e diffidenza, finisco per schiantarmi con le spalle contro il muro, arretrando di 1000 paurosamente.
Vado a rannicchiarmi in un meandro buio, tormentandomi sull’accaduto e rimango in quel limbo a tediarmi.
E’ per questo motivo che amo essere una libera scelta, senza che forzi la mano, o invada una privacy che non vuole farsi scoprire da me.
Non mi è mai appartenuta l’invadenza, né la pretenziosità oppure esigere un’amicizia o un rapporto che l’altra persona non desideri….io voglio e spero di essere sempre una LIBERA SCELTA, voglio “sentire” di essere importante senza che me lo dica, voglio essere invasa da attenzioni spontanee e accorate senza che le richieda.
Solo allora sorriderò prendendo quella mano che per pudore avevo ignorato.
Una vita in punta di piedi?....Si…. ho sentito troppe forzature invadere la mia anima….