Un altro choc ha invaso la mia
vita e riesco a parlarne solo ora, dopo 5 mesi. Ormai conosci un po’ il mio
carattere, solare ma sensibile alle tragedie, quindi ho i miei tempi per
metabolizzare. Una storia che non ha senso ma la vita non concede sconti a
nessuno mentre il destino decide la fine dei nostri giorni, senza preavviso. Ho
perso mia Mamma…. La morte precedente di mia sorella l’aveva cambiata, d’altronde
è innaturale per una Mamma perdere un figlio, poi le modalità dell’incidente
erano state drammatiche e la voglia di vivere era immancabilmente diminuita.
Fortuna che il mio carattere la teneva allegra e, seppur presa da mille
impegni, ero la sua accompagnatrice ufficiale per ogni spesa o visita medica
oppure per il cimitero che era diventato il posto dove desiderava andare tutti
i mercoledì per coccolare la figlia, controllare fiori o che tutto fosse in
ordine. Un mese prima della sua scomparsa mi chiese di prenotarle una visita da
un cardiologo. Io, che sono una fatalista e poco incline a controlli o
capricci, provai a scoraggiarla visto che non vi erano precedenti, poi, come al
solito la assecondai perché era ingiusto sottovalutare la sua esigenza, seppur
infondata. Fu così che andammo dal Professore: elettrocardiogramma perfetto e
appuntamento per l’ecocardiogramma e successiva prova di sforzo, il tutto
distanziato di una settimana per ogni esame. La prova di sforzo è stata fatta 8
giorni prima della catastrofe, con esito perfetto: aveva un cuore in ottime
condizioni. Il 17 aprile, compleanno di Monica (mia sorella deceduta) cominciò
a vomitare e mi chiamò. Un volto bianco e anche una dissenteria in atto, quindi
pensai subito all’influenza ma lei disse: “oggi è il compleanno di Monica e non
sto bene, chissà cosa vorrà dire”. Uscì un rimprovero perché spesso si
suggestionava e considerava succedimenti collegati spesso alla figlia che le
inviava segnali. Comunque, il mattino dopo la portammo dal medico per
controllarla e anche perché aveva uno strano affanno. Le diagnosticò una
bronchite con relativa cura. La sera l’affanno era cresciuto e mi telefonarono
dicendo che Mamma si era voluta ricoverare. Nel primo consulto coi miei
fratelli dissi parole memorabili “qualunque patologia sia, almeno sappiamo che
col cuore sta benissimo!” Primo intervento con elettrocardiogramma negativo
quindi la spostarono in medicina generale, poi come arrivò il riscontro degli
enzimi cardiaci, di corsa in sala rianimazione. Era un infarto avvenuto 2
giorni prima, così violento che subito ci angosciarono con una frase che
nessuno mai vorrebbe sentire “ non c’è nulla da fare, non possiamo salvarla in
nessun modo”. Le ho parlato giusto pochi minuti mentre lei inconsapevole
ribadiva che presto sarebbe ritornata a casa. Ho perso un pilastro della mia
vita, una che mi leggeva nello sguardo e nella mente, l’unica che mi chiedeva “come
stai” e l’unica che si rammaricava del mio destino: io l’ho sempre accettato ma
lei avrebbe voluto il meglio. Mi manca e so che peggiorerà sempre, mentre sto
provando a badare al mio Papà con cui ho avuto sin da piccola un rapporto
tortuoso, ma il dovere di figlia è radicato in me e tutto si supererà, con la
certezza però che nulla sarà come prima e che un’altra svolta sta facendo
cambiare strada ai miei percorsi. Addio Mamma….non riuscirò mai a descrivere
quanto dolore e rabbia posseggo ma so che sentirai l’intensità dell’Amore che
provo per te…